Race for the cure.
Si è svolta a Roma, Domenica 20 Maggio, la corsa rosa per combattere il cancro al seno.
È partita, Domenica mattina alle 10.00 dalla Bocca della Verità la corsa “Race for the Cure”, la manifestazione per la lotta ai tumori del seno, organizzata dall’associazione Susan G. Komen. Qualche giorno fa al Circo Massimo, in via dell’Ara Massima di Ercole, era stato inaugurato il villaggio della salute della “Race for the Cure”, culminato nel grande evento di Domenica scorsa, dove è intervenuta anche la sindaca Virginia Raggi.
Sotto un sole cocente di una vera giornata di primavera, il villaggio di “Race for the cure”, è stato un movimento perenne di iniziative, ma soprattutto di persone. Il record non è solo nelle iscrizioni alla gara di 5 o 2 km, che quest’anno ha superato le 70mila, ma anche nelle frequentazioni al villaggio: donne, uomini, bambini. Tutto ruotava intorno all’importanza della prevenzione.
“Sono sbalordita nel vedere quante iniziative ci sono per la salute della donna” dice Loredana, 62 anni. “Qui non si respira pesantezza, ma un clima di festa”. “È un’iniziativa che sa di buono”, aggiunge l’amica Vincenza, 41 anni.
“La prevenzione è un’arma fondamentale per ridurre la pericolosità del tumore al seno” spiega Riccardo Masetti, presidente dell’associazione Susan G. Komen Italia che organizza “Race for the cure”, e direttore del centro integrato di Senologia del Gemelli. “Consiglio alle donne dai 40 anni in su di effettuare una mammografia una volta l’anno. L’autopalpazione è utile, ma gli esami strumentali permettono di avere una diagnosi prima che il tumore sia percepibile al tatto. Non bisogna spaventarsi. Se il tumore si individua quando è più piccolo di un centimetro, le possibilità di guarigione arrivano fino al 95%”.
“Race for the cure” ha fatto, negli anni, passi da gigante: nella prima edizione del 2000, le donne in rosa, cioè le donne colpite da tumore al seno che decidono di rendersi visibili per testimoniare e condividere la loro esperienza, erano 200. L’anno scorso erano 6.000, provenienti da tutta Italia. “Si è rotto il silenzio – ha detto Masetti – da donne malate, le stesse donne sono diventate ambasciatrici della prevenzione. Negli ultimi quattro anni le iscritte alla gara romana hanno superato quelle di tutte le partecipanti presenti negli eventi in Usa, dove pure Race for the cure è nata”.
“Quando ti succede vuoi fare qualcosa per le altre – ha raccontato Rosanna Banfi, testimonial della manifestazione – Questa malattia ti rende migliore, più forte, ti fa nascere il desiderio di essere utile. Qui c’è un grande movimento di persone, tutto volontariato. È questa la forza della manifestazione”.
Nel villaggio è stata allestita una grande parete con dei pennarelli appesi per lasciare un pensiero. La parete è piena. “Sono passati sei anni”. “Federica è nata principessa ed è diventata guerriera”. “Avevo quasi 30 anni, oggi 57. Grazie”. “Oggi è il compleanno di mia figlia (20 anni). Spero di poterla vedere crescere per ancora tanto tempo”. “Sono ancora qua per sostenere mia moglie”.
Foto: Luigi Giordani
- Nicola Zingaretti
- Virginia Raggi
- Maria Grazia Cucinotta
Loredana, hai descritto in un moodo meraviglioso la festa per la ricerca