Valentina Ghetti: “La voglia di comunicare attraverso l’ ”altro” è un’esigenza che ho sentito scorrere nelle vene da piccolissima”.
L'attrice, nata a Forlì, si racconta vivacemente in occasione della messa in scena, al Teatro Cometa Off di Roma, de "La strategia del colibrì", da Lunedì 6 Maggio a Mercoledì 8 Maggio.
Due donne, l’una l’opposto dell’altra. Paola assistente del sindaco della città, Cloé organizzatrice di eventi. Ideologie politiche diverse, caratteri e sensibilità incompatibili, vite private agli antipodi, eppure costrette ad affrontare una situazione che le metterà alla prova con la propria reciproca umanità. Un politico misterioso detto “Il Presidente” le convoca nello stesso ufficio in piena notte per organizzare i dettagli di un convegno che dovrebbe cambiare le sorti dell’umanità. I più importanti capi di stato parteciperanno ad un summit internazionale che coinvolgerà inoltre le figure religiose e scientifiche più note al mondo. Un incontro per dialogare sulla pace.
Ha inizio un rapporto conflittuale e intenso: si odieranno, si metteranno in discussione, si compatiranno, avranno devastanti crisi isteriche, si rinnegheranno, si riconosceranno, si consoleranno a vicenda in un alternarsi continuo tra il pubblico e il privato.
Come sono finite in quel luogo? E perché proprio loro due? E chi è questo misterioso “Presidente?” E se durante l’organizzazione di uno dei più decisivi incontri mondiali dovessero venire casualmente alla luce documenti privati in cui sono spiegati inconfessabili segreti di stato? Liste proibite e ricerche scientifiche nascoste? E se in gioco ci fosse addirittura la presentazione di una coppia di misteriose creature, provenienti addirittura dall’antico continente scomparso di Lemuria? Chi è questa entità definita per brevità semplicemente “L’essere”?
In divertito parallelo con le due donne scorre la frustratissima presenza di Barack Obama, abbattuto dalla distruzione sistematica che Trump sta compiendo verso il suo operato, coinvolto in un infaticabile incoraggiamento a sua moglie Michelle, affinché si candidi con i democratici, forse unico vero ma ambiguo artefice della situazione che vede le due sventurate Paola e Cloé chiuse come criceti in una gabbia a misurarsi con qualcosa di infinitamente più grande di loro.
Una favola moderna che risponde alla distanza della politica dei poteri occulti, dei meccanismi tradizionali con la forte e calda umanità di due persone comuni, nelle quali tutti possiamo riconoscerci e attraverso le quali fronteggiare il corrosivo senso d’impotenza che ci pervade di fronte alla durezza e alla apparente mancanza di risposte dell’epoca attuale.
Scritto dalla sapiente penna drammaturga di Roberta Calandra, “La Strategia Del Colibrì” è un testo delicato e dalle radici umane profonde che ha convinto Massimiliano Vado a firmare la regia per la sua messa in scena. La fiducia nell’essere umano nonostante le sue diversità è la bussola che conduce lo spettatore per una strada sotterranea che giunge fino alla consapevolezza di una nuova determinazione. E questa pace per cui si lotta, si ride, si fantastica, si impazzisce, ci si arrovella, risulta infine l’unico vero scopo di unione e di incontro tra tutti.
Valentina Ghetti e Barbara Mazzoni sulla scena mettono in gioco una dirompente energia trascinatrice che cattura lo spettatore, che si identificherà a più riprese e in tutte le loro scalate e discese emotive. A fare da collante tra le due, un inedito Livio Beshir nei panni di un sorprendente Barack Obama.
Piacevolmente si scopre che i disegni del mondo appartenenti al testo, e in questo caso a “La Strategia del Colibrì”, oltre che ai suoi personaggi, sono la proiezione di un mondo migliore, sono le parallele sintetiche di un pensiero maturato per anni, la slavina sentimentale partorita dalla montagna di studi, una complicazione infinita creata per sentirsi meno leggeri ma per riempire un pezzo di sé.
Ma lasciamo parlare la “spumeggiante” Valentina:
“Come in ogni Primavera che si rispetti…anche quest’anno ho seminato …vedremo come andrà il raccolto… (a dir la verità, quest’ anno, ho anche seminato veramente le sementi del giardino)…vediamo se natura mi assiste!”
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